01 dicembre 2024

Diabetologia

Prof. Andrea Mosca


Articolo pubblicato su Diabetes Care  

Abbiamo già toccato questo argomento a fine dello scorso anno e mi sembrava che si potesse chiudere il discorso. Invece non è così, come appare da un recente lavoro pubblicato su Diabetes Care da Veronica Tozzo et al. Tra gli autori compaiono personaggi molto noti in ambito diabetologico come Robert Cohen, David Nathan e John Higgins, non possiamo quindi lasciare passare questo lavoro senza un adeguato commento.

Metodologia dello studio  

Lo studio è stato fatto in maniera retrospettiva andando ad analizzare 985 registrazioni della glicemia misurata in continuo per 90 giorni sottocute (Continuous Glucose Monitoring, CGM) su 315 soggetti adulti, la grande maggioranza dei quali con diabete di tipo 1. Queste registrazioni sono state confrontate con misure appaiate di emoglobina glicata, HbA1c. Interessante la razionale di questo studio perché i 90 giorni di misure continue della glicemia dovrebbero rispecchiare bene il valore di HbA1c, che tipicamente riflette la glicemia dei tre mesi precedenti il prelievo. Gli autori hanno applicato alcune correzioni per simulare gli effetti di variabilità non glicemiche sulla HbA1c, in particolare in relazione a variabilità nella vita media eritrocitaria ed hanno anche effettuato una correzione per valutare la glicemia media stimata sui 90 giorni dai dati dei CGM.

 Risultati dello studio 

I risultati ottenuti hanno dimostrato che mediare le glicemie degli ultimi 14 giorni alla fine del periodo di 90 giorni portava ad un errore nella stima media della glicemia sui 90 giorni di circa 14 mg/dL. Hanno anche provato che le variabilità non glicemiche che possono influenzare la HbA1c stimata dalla glicemia posso rendere ragione di un errore della glicemia stimata di 12 mg/dL. Hanno anche infine provato che discrepanze significative di più di 40 mg/dL calcolate rispettivamente dalle misure dei CGM e dell’HbA1c potevano capitare in più del 5% dei casi. Gli autori concludono che l’accuratezza della stima della glicemia media a partire da un periodo limitato di giorni può essere migliorata estendendo il periodo di misura ad almeno 26 giorni, ed in questo caso questa stima correla molto bene con i valori di HbA1c che avevano misurato alla fine dei 90 giorni. Gli autori stessi concludono anche che le discrepanze sulla glicemia stimata su 90 giorni, sia a partire dalle misure dei CGM che dalle misure di HbA1c, non sono rare e che possono durare per lungo periodo se le variabili non glicemiche sono stabili.

La mia opinione è pertanto quella di non abbandonare assolutamente la misura della HbA1c come indicatore retrospettivo del controllo glicemico e di essere cauti nell’ottenere stime indirette di questo importante parametro.