01 febbraio 2022

Diabetologia

Prof. Andrea Mosca


Tutti gli anni, puntuali come orologi svizzeri, gli americani pubblicano a inizio anno sul supplemento di gennaio di Diabetes Care le revisioni degli standard di cura medica per il diabete. Focalizzandoci sugli aspetti che maggiormente interessano il laboratorio, il documento riporta come novità, rispetto all’edizione 2021, alcuni cambiamenti per quanto riguarda la classificazione, la diagnosi e lo screening del diabete, i target glicemici, lo screening del diabete gestazionale e le tecnologie.

Nulla cambia per gli algoritmi da utilizzare nella diagnosi del diabete (glicemia a digiuno, OGTT, HbA1c) ma il documento 2022 raccomanda un’adeguata assunzione di carboidrati prima della curva da carico (almeno 150 g al giorno nei 3 giorni precedenti il test). In aggiunta, e questa la ritengo una novità importante, è stata rivista la raccomandazione che invita a che si effettui lo screening per il diabete a partire dall’età di 35 anni, mentre finora si parlava di sottoporre a screening tutte le persone dai 45 anni in su.

Per lo screening e la diagnosi del diabete gestazionale sono state riviste le raccomandazioni con alcuni cambiamenti che riguardano lo screening per il diabete e per anormalità nel metabolismo glucidico in un periodo antecedente la gravidanza. In buona sostanza, anche qui registriamo un’anticipazione nel periodo di screening.

È stata anche rivista la discussione che riguarda l’uso dei sistemi Point Of Care (POCT) per la HbA1c, quando il loro utilizzo è applicato alla diagnosi del diabete. Questi sistemi sono stati analizzati in studi prospettici e non sono ora più raccomandati per la diagnosi del diabete. Qualora comunque venissero utilizzati si raccomanda che il risultato venga validato con un metodo di laboratorio accreditato. Maggiori informazioni ed aggiornamenti sono stati forniti in merito alle possibili interferenze pre-analitiche per etnia ed emoglobinopatie. In particolare si conferma che gli afroamericani portatori eterozigoti di emoglobina S mostrino, a parità di livelli glicemici, valori di HbA1c significativamente inferiori (di circa 3 mmol/mol, cioè 0,3 %) rispetto a quelli non portatori.

Per quanto riguarda infine i Target glicemici la variabilità glicemica e varie altre informazioni utili per prevenire l’ipoglicemia sono state aggiornate, mentre invece è stato abbandonato il termine di “Self-monitoring of blood glucose (SMBG)” perché al suo posto si usi il termine più comune di “blood glucose monitoring (BMG)”. È stata infine aggiornata la raccomandazione per l’utilizzo dei sistemi per il monitoraggio in continuo della glicemia (CGM), dividendo la raccomandazione in tre parti, una per gli adulti, una per i giovani ed una per i professionisti.